19 novembre 2012

Internet: da consumer a prosumer

La Rete e la nuova distribuzione del potere. Non solo consumatori, ma tutti siamo potenziali produttori di contenuti. E un certo tipo di potere diventa più fluido.



Internet è nato come strumento di comunicazione. Come il telefono, come il corriere, come la strada. Gli individui vogliono la comunicazione, hanno un bisogno intimo di entrare in relazione con l’altro. Ma questa processo è mediato da tempo e spazio. La tecnologia ha trovato un modo per superarli: tramite la Rete siamo tutti potenzialmente in contatto nello stesso preciso istante. Questa infrastruttura, questa rete di rapporti che ci tiene collegati, si pone come un centro al tempo stesso virtuale e reale che raccoglie il punto di vista di tutti. Internet sta diventando una specie di proiezione oleografica della nostra identità, che può essere modificata o “raccontata” secondo lo stile espressivo più vicino alla nostra sensibilità: testo, foto, video, immagini, lavori creativi, condivisione di opinioni, ecc. 
TANTI PUNTI DI VISTA
La capacità di comunicare e di produrre messaggi è legata da sempre anche al possesso di risorse. La proprietà dei “mezzi di produzione” del discorso è importante, ma non determinante. Già nell’era pre-Internet ci sono stati vari tentativi di modificare questi rapporti di potere attraverso la creazione di giornali, tv e radio indipendenti, quali canali di comunicazione alternativi al mainstream. Con il world wide web, nelle società comincia a prendere forma una rete di collegamenti e di nodi che consentono a chiunque abbia un minimo di dimestichezza con il mezzo di potersi esprimere più o meno liberamente. Gli effetti sulla collettività sono evidenti. Con il pluralismo dei produttori di informazione, l’opinione pubblica comincia a rendersi conto che la coesistenza di produttori di informazione è anche coesistenza di punti di vista. 



Cominciano ad emergere i discorsi pubblici. C’è sempre un discorso dominante, veicolato dai grandi media attraverso la proposta di una scaletta di notizie e argomenti considerati rilevanti (è il fenomeno dell’ agenda setting), ma a questo si aggiungono ormai migliaia di spunti alternativi. L’individuo ha la possibilità di collegarsi ad uno, a mille o ad un milione di persone saltando il filtro creato dai media tradizionali. La discussione continua ad essere influenzata dalle notizie riportate dai principali media, ma nel flusso di informazioni l’opinione personale assume un’importanza nuova e del tutto inedita. I forum, i blog e i social network ne sono una prova. Consentono un’operazione elementare ma efficace di selezione/produzione e diffusione delle informazioni. 

PRODUTTORI DI CONTENUTI

Se fino ad una ventina di anni fa eravamo tutti in qualche modo portati a consumare i contenuti, ora ne siamo consumatori ma anche potenzialmente produttori. Si tratta del passaggio da consumer a prosumer. Le dinamiche di potere che sottendono i processi di comunicazione restano e continuano ad avere una forte incidenza, ma si muovono su un terreno diverso. In questo mare di punti di vista i “professionisti della comunicazione” sono utilizzati per dare forma al contenuto da proporre; le risorse contano ancora, perché danno la possibilità di acquisire creatività, conoscenza e visibilità per competere con maggiori possibilità di successo. Non è uno scontro ad armi pari e le differenze sussistono, ma il costo dei mezzi che permettono di comunicare con gli altri per affermare il proprio punto di vista è infinitamente più basso. 



È questa la differenza fondamentale rispetto al passato. Posso muovermi autonomamente oppure organizzarmi con altre persone: basta trovare una formula appropriata e il contenuto comincia a circolare. Ognuno può esprimersi: attraverso la bacheca di un social network, attraverso un blog, un sito, un disco autoprodotto, ecc. La tecnologia ha abbattuto i costi di produzione del messaggio. La facilità con cui si riescono ad elaborare i messaggi, svincola lentamente la diffusione del contenuto dal rapporto con le risorse a disposizione. II passaggio da consumer a prosumer si rivela interessante non solo perché rappresenta un'evoluzione dell'individuo (da consumatore muto ad attore parlante), ma anche perché rivela qualcosa che sta profondamente trasformando la società e i meccanismi che ne regolano la comunicazione. Il cambiamento è in corso. Il dibattito sul senso di questo cambiamento è appena iniziato.

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